Cari amici, è tanto che non scriviamo, i motivi sono sempre i soliti: poco tempo, cattiva connessione, impegni legati alla costruzione della casa, e le esigenze della gnoma, ma a questi da un po' di tempo se ne sono aggiunti altri due, l'amarezza e l'abbattimento dovuti all'atmosfera che ci siamo trovati a vivere qui, da quando siamo ormeggiati ai nuovi pontili.
I soci del nostro circolo non capiscono né condividono la nostra scelta di vita e ci guardano in cagnesco.
Da quando abbiamo avuto questi sospirati pontili è finita la pace.
Appena prima che ci trasferissimo di nuovo a bordo ci è stato detto: "Non lo dite in giro che vivete a bordo, sai, non è mica normale" (!!!!!!!!!!!!!!!!!!!) Cosa è normale allora??? In tutto il mondo migliaia di persone vivono sulle barche, in mare o sui fiumi, ma qui non è considerato una cosa normale, anzi si è "strani", "diversi" e per questo forse "potenzialmente pericolosi"... del resto, come ci ha fatto notare la stessa persona di cui sopra, "non è mica obbligatorio vivere in barca" (!!!!!!), ma perché? è forse invece obbligatorio vivere in una casa di mattoni e cemento?
Questa la premessa, vi lascio immaginare l'atmosfera che si respira qui.
Inoltre negli ultimi due mesi ci sono stati dei fenomeni di elettrolisi per correnti galvaniche che hanno procurato dei danni a due barche vicine alla nostra. Dato che noi abbiamo un isolatore galvanico (montato anni fa proprio per evitare fenomeni del genere, frequenti quando si è attaccati con la 220v a banchina) non abbiamo avuto problemi, ma si sono formati degli agglomerati di ossido di zinco sotto la nostra barca, e in base a questo e ad altre presunte "prove", ci stanno tartassando pretendendo che ci prendiamo la colpa di questa faccenda, procurandoci fastidi e preoccupazioni, per esempio, ci hanno staccato la corrente, e per fortuna noi abbiamo potuto attaccarci al circolo vicino.
Intanto la casa ancora non è pronta, perché altrimenti ce ne saremmo già andati via. I lavori, come sempre succede, hanno subito dei ritardi.
L'ultima novità è arrivata venerdì, dopo una riunione dei soci del circolo: vogliono modificare il regolamento inserendo il divieto di abitare a bordo delle barche perché "uno che vive a bordo di una barca, poi chissà cosa ci fa"...
Preciso, casomai ce ne fosse bisogno, che non esiste una legge in Italia che vieti di vivere a bordo di un'imbarcazione (come farebbero altrimenti quelli che lavorano tutto l'anno sulle barche?), né che obblighi le persone a vivere in una casa sulla terraferma.
In 5 anni che viviamo sulla nostra barca, ormeggiati qui e là, tra diversi Yacht club e marina, MAI, abbiamo trovato atteggiamenti del genere nei nostri confronti, e noi che avevamo fatto questa scelta aspirando ad un tipo di vita che fosse ispirata da quello che il mare può insegnare, ora non vediamo l'ora di andare via...
Non avrei mai detto di poter arrivare a pronunciare una frase del genere, ma nella vita mai dire mai, vero?